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Il potere di ciò che non si dice
In un mondo che non smette mai di parlare, il silenzio è diventato un atto rivoluzionario. In questo episodio esploriamo cosa succede quando spegniamo il rumore esterno per affrontare quello interiore.
ITCRESCITA SPIRITUALE
Cristina Sampieri Resonance Foundation
12/9/20253 min leggere
Il potere di ciò che non si dice
Viviamo in un mondo che parla troppo.
E se invece stessimo vivendo tutto al contrario? E se il rumore che riempie la nostra vita non fosse vita, ma fuga? E se la conversazione continua, le notifiche, le distrazioni quotidiane non ci stessero collegando al mondo, ma ci stessero allontanando da noi stessi?
Proviamo a fermarci un attimo e immaginiamo: ti svegli e il mondo intorno è già rumoroso, come sempre. Il telefono vibra, le notifiche chiamano, le voci si accavallano, la città si risveglia. Ma oggi scegli di restare fermo un attimo, di prepararti un caffè e di non rispondere subito, di non correre. Chiudi gli occhi, respiri lentamente e, per un attimo, il rumore sembra lontano, come se esistesse in un’altra stanza.
Il silenzio si apre lentamente davanti a te, discreto ma potente, come una porta segreta verso il tuo mondo interiore. Appena varcata la soglia, tutto sembra vuoto, come se non ci fosse nulla, eppure ti accorgi di essere entrato in uno spazio pieno, amplificato, colmo di respiro, di corpo, di te stesso in ogni istante.
All’inizio appare quasi innaturale. Ti senti in colpa per non reagire subito, per non correre, per non partecipare al flusso incessante del mondo. Ma piano piano cominci a percepire le piccole cose: il battito del cuore, il ritmo dei polmoni, la leggerezza delle mani poggiate sul divano. Ogni gesto, ogni respiro acquista intensità, e persino i rumori esterni, quelli che ti circondano, sembrano più vivi, più vicini, come se il silenzio li amplificasse e li facesse parte della tua esperienza.
Seduto, chiudi gli occhi e senti il silenzio intorno a te trasformarsi in spazio interiore. Ecco che arriva la mente, che approfitta di ogni piccola occasione e tenta di riempirlo con pensieri, progetti, riunioni e rumori familiari. Ma lentamente le parole si dissolvono.
Ed è proprio in quell’attimo, quando tutto intorno e dentro di te si zittisce, che senti l’anima: quieta e paziente, che emerge e ti parla senza voce, senza urgenza, senza giudizio, forse attraverso le sensazioni del corpo, forse suggerendoti immagini, parole, testi.
In questo spazio, le parole dei grandi maestri sembrano venire incontro senza interrompere l’esperienza: Rudolf Steiner diceva che il silenzio è disciplina dell’anima, un atto che non impone nulla ma apre la mente e il cuore a una percezione più profonda. E, come ricordava Meister Eckhart, è proprio nel silenzio che si può incontrare ciò che non ha bisogno di parole, quell’essenza che basta ascoltare per sentire.
Non sono concetti da imparare, ma compagni silenziosi che guidano la tua presenza interiore, come se ti sussurrassero: “resta, osserva, senti”.
Il silenzio ti avvolge ancora mentre esci a camminare: l’aria sulla pelle, il passo che batte sul terreno, il fruscio degli alberi. Tutto diventa più nitido, più vivo, più reale. Ogni suono, prima trascurato, ora acquista senso, ritmo e voce.
Quella voce, quando ti permetti di ascoltarla, ti rivela ciò che avevi nascosto: le paure che evitavi, i desideri che avevi ignorato, le decisioni rimandate, la tua autenticità che avevi smesso di sentire. È scomodo, certo, perché ti mette di fronte a te stesso senza distrazioni, ma proprio lì scopri la tua forza più autentica.
Arrivi in ufficio o al lavoro, e il mondo torna a bussare alle porte della tua attenzione. Eppure, qualcosa è cambiato: dentro di te c’è uno spazio nuovo. Ti senti più calmo, più luminoso, e percepisci la vita nel suo ritmo più autentico. Comprendi che l’essenziale non ha bisogno di rumore.
Quando il silenzio entra nella tua vita, anche solo per poche ore, capisci che non è un rifugio né un’assenza: è un ponte verso te stesso, verso gli altri e verso ciò che chiamiamo spirituale.
Forse la lezione più grande è semplice e silenziosa: il mondo può parlare senza sosta, eppure la vera conoscenza, la profondità dell’anima e la libertà nascono solo quando smettiamo di parlare e impariamo ad ascoltare davvero.
E allora la vera domanda non è se il silenzio ci fa bene, ma perché lo temiamo così tanto.


Presidente e Cofondatrice della Fondazione Resonance
Promuove la visione e lo sviluppo di programmi dedicati all’evoluzione consapevole e sostenibile dell’essere umano, della società e del pianeta.






